Signora, mi dispiace, ho una brutta notizia…

E’ una situazione complessa, lei ha il cancro, dev’essere operato prima possibile…

La malattia, purtroppo, è avanzata, deve riprendere le cure.

A volte capita, proprio a noi. Qualcuno in camice bianco, con gli occhi leggermente abbassati e il tono solenne, pronuncia queste parole, quelle che non vorremmo mai sentire, quelle che sconvolgono le nostre giornate, i nostri progetti, il nostro modo di vedere la vita.

Non dimenticheremo mai il tono di voce, la luce che entrava dalla finestra, l’odore un po’ stantio delle tende tirate, il vestito che indossavamo, il viso di chi ci ha informato che non siamo più quello che pensavamo fino a pochi minuti prima.

La gola secca che non riesce a ribattere, a fare le domande giuste, tutte quelle che arriveranno in un turbinio di pensieri appena finito il colloquio e che affolleranno le nostre ore.

Ce la farò?

A chi lo dico ora?

Potrò lavorare?

Chi si occuperà dei miei figli?

Come la prenderà mio marito, mia moglie, i miei genitori, gli amici?

Morirò?

L’intervento chirurgico come sarà?

Proverò dolore?

Che struttura scegliere?

Che cure dovrò affrontare?

Insomma un pugno in pieno viso, un vero e proprio shock, dal quale ci si può e ci si deve riprendere per affrontare con tutte le risorse che possediamo il percorso di cura di un tumore, con l’aiuto di professionisti formati per stare accanto a chi incontra il cancro nella propria vita.

Impegno primario dello psiconcologo è accompagnare il paziente a superare lo shock, passo per passo.

Il suo ruolo parte dall’ascolto attivo, inteso come capacità di accogliere le emozioni emergenti, prestando attenzione sia alla comunicazione verbale sia alla non verbale, senza atteggiamento giudicante e superficialmente ottimista.

Conoscere la persona e il suo contesto, far emergere i punti di forza e le risorse da cui attingere per fronteggiare l’emergenza, favorire l’alleanza con l’équipe medica e la comunicazione efficace tra coloro che curano e che sono curati, sono alcuni dei passi e delle azioni del percorso di sostegno psicologico che ogni persona con diagnosi di tumore dovrebbe poter compiere, affiancata dalla presenza discreta, sicura, disponibile, accogliente dello psiconcologo.