AMBIENTAMENTO AL NIDO D’INFANZIA AL TEMPO DEL COVID-19
Dott.ssa Silvia Roberta VILLA
Dott.ssa Silvia Roberta VILLA
L’ingresso al nido d’infanzia rappresenta per molti bambini nella fascia 0-3 anni il primo significativo distacco dalla famiglia e l’apertura al mondo sociale, un delicato passaggio, carico di aspettative ed emozioni, che necessita di un’accurata progettazione e organizzazione da parte dei servizi educativi per garantire serenità ai bambini ed alle loro famiglie. Esso si realizza solitamente in modo graduale, prevedendo un periodo di ambientamento che contempla la presenza di un genitore o di una figura di riferimento che accompagna il bambino alla scoperta del nuovo contesto e che progressivamente lo affida alle cure delle educatrici.
Quest’anno, dopo il lungo periodo di chiusura delle scuole per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19, molte famiglie di bambini neo-iscritti si interrogano su come saranno i primi giorni di frequenza al nido, si chiedono se potranno accedere alle strutture insieme al loro bambino e con quali modalità.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
La situazione emergenziale impone di adottare idonee misure di prevenzione del contagio da Covid-19, ma i genitori dei bambini che iniziano quest’anno la frequenza al nido possono essere rassicurati circa la possibilità di accesso alle strutture e di presenza per il tempo necessario all’ambientamento del bambino.
Le disposizioni ministeriali per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia (Decreto Ministeriale n. 80 del 3 agosto 2020) pur imponendo misure restrittive per garantire uno svolgimento in sicurezza, tengono conto della peculiarità della fascia d’età interessata e della tipologia di servizi coinvolti, nel rispetto di criteri pedagogici consolidati. Esse impongono infatti per gli adulti accompagnatori un accesso limitato alle strutture nei consueti momenti di accoglienza e di ricongiungimento, il rispetto del distanziamento fisico di almeno 1 m. dalle altre persone e l’uso delle mascherine negli spazi chiusi o quando non è possibile mantenere il distanziamento, l’accertamento dello stato di salute e l’assenza di contatti con persone positive al COVID-19, ma contemplano altresì la presenza di una figura significativa per il bambino nel periodo di ambientamento all’interno dei servizi, suggerendo la possibilità di ambientamenti in gruppi e, dove possibile, preferendo spazi esterni o diversi da quelli frequentati dai bambini.
Ecco che molte strutture educative, adattandosi alla situazione corrente, progettano e organizzano attentamente nuovi contesti di ambientamento, ad esempio sfruttando maggiormente gli spazi esterni dei servizi come cortili o giardini o riorganizzando gli spazi interni per garantire il distanziamento fisico richiesto dalle norme, con l’obiettivo di accogliere i bisogni specifici che insieme alle loro famiglie i bambini esprimono solitamente in questa fase di passaggio e tutelando la possibilità di porre le basi, in presenza, di relazioni educative significative fra adulti e fra bambini.
Il genitore funge da “base sicura” per il proprio bambino, dal quale può partire per esplorare l’ambiente circostante e stabilire le prime relazioni con coetanei ed educatrici ed al quale può tornare se manifesta dei timori. Se ha la possibilità di scoprire l’ambiente con serenità, sapendo di poter contare sulla presenza del genitore che soddisfa i suoi bisogni di cura e rassicurazione, il bambino acquista fiducia e si adatta serenamente al nuovo contesto.
La possibilità di accedere alle strutture è fondamentale anche per i genitori. Poter vivere alcuni momenti significativi della giornata al nido insieme al proprio bambino, scoprendo routine, spazi e persone che si prenderanno cura di lui, consente ai genitori di crearsi delle immagini mentali che li accompagneranno anche quando saranno lontani e consentiranno loro di pensare con serenità al proprio bambino, alimentando un senso di sicurezza che si rifletterà positivamente nelle relazioni con il bambino e con l’équipe educativa.
Ciò si rivela tanto più importante oggi che le famiglie sono chiamate a condividere con le scuole un patto di corresponsabilità educativa per garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza, che richiede un reciproco riconoscimento dei ruoli e del valore dell’azione educativa per il benessere dei bambini.
Qual è stata l’esperienza di ambientamento che tu ed il tuo bambino avete vissuto?
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